Quante volte in estate e nel periodo autunnale mi sono sentito dire: «Vedrai che quest’anno non ce n’è per nessuno. Vedrai che con i metri che hai nelle gambe... Nelle prime gare sei andato fortissimo, vedrai che...».
Poi, invece, il bello dello sport è che non vi è nulla di scritto. I risultati arrivano dal campo (o almeno quasi sempre, ma sto giro nn voglio dare seguito alle polemiche. Preferisco che si torni a parlare di sport sperando che da quanto successo in Francia si possa tirare una riga e trovare una soluzione che riporti entusiasmo nella disciplina che tutti noi amiamo).
Tu puoi metterci il massimo impegno, metterci la massima cura possibile, fare sacrifici, ma se non sei supportato da un pizzico di fortuna ti trovi a fare più fatica del previsto.. e per giunta in posizioni di classica che non sono certo quelle a cui in cuor tuo ambivi.
Ma fa niente. L’attacco influenzale che mi ha impedito di essere al via degli italiani individuali e dell’Epic Ski Tour è alle spalle. In Andorra avevo come obiettivo entrare nei dieci e l’ho centrato. A Cambre D’Aze la gamba è tornata a girare e il 5° posto ottenuto sabato mi lascia più che soddisfatto. Queste due uscite internazionali diciamo che mi sono servite a ritrovare le giuste motivazioni. Sono carico, fiducioso e ho tanta voglia di tornare a battagliare per il podio :-)
(Credit foto Arino Visuals)